giovedì 19 novembre 2009

...1.3...

Machiavelli disse:"Il fine giustifica i mezzi".
In quanto filosofo del rinascimento,ovviamente,Niccolò Machiavelli ha incentrato il suo discorso sui"mezzi",ovvero,sul modo di raggiungere uno scopo.
Ma facciamo un passo indietro di qualche anno...Torniamo ad Aristotele....torniamo ad interrogarci sul fine ultimo delle cose.

Sono una diciassettenne...studio filosofia a scuola e,di conseguenza,faccio filosofia...

Che senso abbiamo noi a questo mondo?Qual è il nostro scopo?...studiando,appunto,filosofia ci immergiamo in un mondo fatto di pensieri e parole di uomini del passato...stupendo confrontarsi con quelle realtà.
Inoltre spesso e volentieri mi trovo io stessa ad interrogarmi sul come siano andate a finire determinate cose,parlando del finalismo.Alla fine,nonostante noi viviamo nel 2009,non è cambiato niente rispetto al passato.
Studiamo filosofi di epoche lontane,altri di epoche più vicine alla nostra...si finsice con Freud,Nitsche,Heidegger...e poi?cosa c'è dopo di loro?
Nulla?Finisce il pensiero?
Non credo.Per carità non oso definirmi una filosofa però,come faccio delle riflessioni io,lo faranno tante altre persone.Eppure tutto tace.
Sembra di vivere nel rinascimento,nell'epoca in cui Copernico e Galilei avevano paura di poter esprimere la loro su questioni che,tuttavia,erano di pubblico dominio.Ebbene,sembra proprio di vivere in quell'epoca.
Mi si potrebbe rispondere che,in effetti,non ci sarebbe motivo di porsi interrogatori sul come o sul perchè.Dopotutto ora c'è internet.Abbiamo il mondo ai nostri piedi.

Certo.

Nella mia mente i pensieri si affollano come formichine su briciole di pane.
La mia mente di studentessa è un insieme di pensieri fra quelli di Platone,Aristotele,Socrate,S.Tommaso,Kant,Hegel,Freud,Nitsche.Ma,a differenza di tante altre persone,nella mia mente non ci sono solo le idee e le opinioni di altri.Io ancora passo il tempo ad interrogarmi su tante di quelle cose che succedono.Cerco di trovare una risposta sensata ad alcuni miei quesiti.E il più delle volte mi sento insensata;vorrei avere la capacità di quegli uomini del passato di autoconvincermi che un mio pensiero possa essere una probabile risposta ad alcune domande.

Ma,dopotutto,sono solo una diciassettenne...e sono una donna,non un uomo.
Mai sentito parlare di filosofi donna?Ovviamente chi non ha letto il"Simposio"di Platone o la"vita pitagorica"di Giamblico non immagina nemmeno lontanamente che le donne abbiano fatto filosofia.

Una delle cose che mi chiedo è:"perchè si studiano solo filosofi uomo e non filosofi donna?Che differenze intercorrono fra i due sessi?"Eppure al liceo classico la maggior affluenza è femminile,quindi le donne si dedicano maggiormente alla vita delle lettere e del pensiero(e come diceva Aristotele nel "logos"c'è l'esistenza...e logos vuol dire parola).



...c.v.d....ho iniziato parlando di Machiavelli..."il fine giustifica i mezzi"...e sono finita a parlare della"discriminazione"della filosofia femminile...



...ho aperto la mia mente senza pensare troppo a quello che scrivevo...


...scusate :D...


...C.