mercoledì 2 giugno 2010

...1.5...

Ho scritto qualcosa...non so cosa...ma ho pensato a me ed un'amica...un'amica con cui non parlo più da molto tempo...un'amica che ha vissuto la mia stessa esperienza...un'amica...


11 Ottobre.

Il sole sorge lentamente all'orizzonte.Tutto prende un colorito rosastro.
Ero già sveglia in quel momento.Si avvicinava il giorno del mio 15°compleanno.Mi ero svegliata turbata;mi sentivo che quel giovedì sarebbe successo qualcosa.
Tirava un vento delicato.Il lago ancora dormiva.Tutto il paese stava ancora dormendo.
Chiusi gli occhi per un istante.Poi li riaprii.

In cucina la mamma aveva appena preparato il caffè;il suo aroma riempiva tutta la casa.
Mi rimisi sotto le coperte e,come da me previsto,poco dopo arrivò la mamma con la colazione.
Mi sorrise dolcemente e mi diede un bacio sulla fronte;mi lasciò fare colazione.

Quanto ero cambiata.
L'immagine che vedevo riflessa nello specchio era diversa da quella dei giorni precedenti.Possibile crescere in una sola notte?
Mi feci una doccia veloce,mi vestii e andai a scuola.

Era molto presto e c'era una sola persona.Una ragazza seduta sulle scale che scriveva.Scriveva,scriveva,scriveva.Ma non sembrava felice.Stava anche piangendo.Era una ragazza molto grossa,con dei bellissimi occhi verdi.La vedevo tutte le mattine seduta sui gradini di scuola e ogni giorno alla fermata dell'autobus.E piangeva,piangeva sempre.
Mi faceva una gran tenerezza.Non sapevo come si chiamasse, ma in qualche modo soffrivo delle sue sofferenze.
Mai prima avevo prestato attenzione a quella fanciulla.La vedevo,sì,tutte le mattine,ma non badavo a lei.No,non avevo mai badato a lei prima di quel momento.


Mi sedetti poco distante da lei.Passai molto tempo ad osservarla.Lei si accorse di ciò e per questo motivo mi guardò in modo infastidita.
"Che brutta figura"pensai.

Suonò la campana.

Entrai a scuola e mi diressi verso la classe.Emozionatissima attesi,come ogni mattina,che arrivasse lui.Lui,G.,bello come il sole,con i suoi occhi tra il verde e il marrone,quelle ciglia disegnate,quelle labbra sottili.Le cuffiette dell'i-pod erano rigorosamente nelle orecchie e lui guardava con i suoi due fari quel congegno riproduttore di musica.Che bello che era,un Adone.
Entrò in classe.
Stavo per fare lo stesso quando notai lei,la ragazza delle scale,nascosta dietro il muro che guardava verso la classe di G.
Rimasi alquanto perplessa.Lui non era mio,ma in qualche modo sentivo che lo fosse.
La tenerezza provata poco prima per quella ragazza si trasformò in odio.
Odio,che azzardo usare questa parola.Ma in quel momento provai veramente odio.
Entrai nella mia classe e attesi che le 4 ore di lezione scorressero.Durante la ricreazione rimasi in classe,per la prima volta.
All'uscita passai avanti alla classe di G. e lo vidi lì,seduto al primo banco,con indosso una felpa bianca.
Che bello che era.
[sono passati 3 anni,ma il ricordo di quel momento è nitido nella mia mente...ora più che mai]
Sentii uno strano morso allo stomaco.Non le classiche"farfalle"di cui tutti parlano.Mi faceva proprio male.
Sospirai e andai via.
E andando via vidi lei sulle scale.Doveva andare via,ma aveva deciso di aspettare.E io sapevo che stava aspettando lui.

La odiai ancor più di prima.

Il giorno dopo sarei partita per un matrimonio e soffrii immensamente la sua mancanza.E in me crebbe l'odio verso quella ragazza.







...to be continued...



...C.

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