sabato 12 giugno 2010

...1.6...

Passai quel fine settimana a pensare a quel che mi aspettava quando sarei tornata.
Sui volti di tutti era scolpito un puro sorriso di felicità e si festeggiava allegramente la nuova unione.
Io?Io ero presente col corpo,ma non con la mente.
Il viaggio di ritorno,poi,fu interminabile.
Gli alberi cominciavano a perdere le foglie e sui rami si potevano vedere i nidi degli uccellini,ormai vuoti.
Le macchine sfrecciavano a velocità molto elevata.
Le gocce di pioggia scorrevano obliquamente sul vetro.
Il contachilometri degnava 145 Km/h.
Chiusi gli occhi;li riaprii quando arrivammo a casa.Mancavano poche ore e sarei andata a scuola.


Quella mattina mi alzai più felice che mai.Il cielo era grigio,le nuvole piene di pioggia pronta ad esplodere.
Mi feci una lunga doccia rilassante.Mi vestii.Feci colazione.Uscii.Routine insomma.

Quando arrivai nei pressi della scuola,come di consueto in anticipo,vidi lei,seduta alla fermata del pullman,e lei guardava me.
Le occhiate dell'una avrebbero potuto pietrificare quelle dell'altra.Mai così tanta cattiveria riempì i miei occhi.Io la odiavo,la odiavo con tutta me stessa;e lei odiava me.
Camminavo lentamente,ansiosa per il ritorno a scuola,quando ad un tratto un auto si fermò poco più avanti a me e scese lui.Quella mattina aveva un maglioncino verde a collo alto e un jeans nero.L'i-pod rigorosamente acceso e le cuffiette nelle orecchie.E i suoi occhi,oh i suoi occhi.
E i miei...contrariamente a poco prima si riempirono d'amore.
Dio,com'era bello.
Percorremmo insieme la strada;lui di pochi passi più avanti a me,lasciandosi dietro una scia di profumo,inebriante.

E come quella mattina,molte mattine seguenti.


Ed io,quindicenne in preda ad una cotta adolescenziale.
E lui,angelo immortale di cui Dio si era privato per portare sulla terra un po'del suo paradiso.L'angelo più bello fra tutti gli angeli.


Passarono i giorni e le stagioni e un giorno,per futili motivi,parlammo.
Aveva la stessa felpa bianca con disegni viola del primo giorno che l'avevo visto.
Cercavamo un suo amico e lui ce lo indicò.
Un contatto minimo quasi insignificante,per lui.

Quello stesso giorno conobbi lei,la persona che più odiavo al mondo.
La conobbi e lei mi raccontò la sua storia.
"Una volta era una balena di 70 kg cui nessuno dava attenzioni.La sua vita era diversa da quella di tutte le altre e lei si aveva dovuto affrontare prove che altri non avrebbero avuto il coraggio di affrontare.E anche lei mi parlava di quell'angelo.E nei suoi occhi si leggeva lo stesso mio desiderio di averlo.E sul suo volto si leggeva la stanchezza.E nel suo corpo si vedeva il dolore.Era diventata una balena di 38.2kg."

L'odio che prima provavo per lei divenne odio verso me stessa.Come avevo potuto provare un sentimento così brutto nei confronti di quella ragazza?
Chi,chi ero io per potermi prendere il lusso di tentare di togliere a quella ragazza anche solo l'unicità del suo desiderio?
Nessuno,io non ero nessuno.


E ancora oggi non sono nessuno.


...C.



...to be continued...

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