giovedì 27 agosto 2009

...0.4...

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Ma tutto questo cos'è?Cos'è il mondo che ci circonda?
Viviamo in qualcosa di troppo grande e losco per essere compreso.Alcuni di noi,i più,sono ciechi.Non vedono,o non vogliono vedere,ciò che si nasconde dietro il viso delle persone che incontrano ogni giorno.
Un esempio.
Mi è capitato,una mattina,per caso,di prendere il treno per giungere alla capitale.
Giuro non mi sarei mai aspettata che così tanta gente,quella mattina,fosse alla stazione per prendere il treno.Beh,ragionandoci un po'su...loro non si trovavano lì alla stazione solo quella mattina.Tutte quelle persone prendono quel mezzo ogni giorno per raggiungere chi il proprio posto di lavoro,chi un parente in ricovero.
Ebbene guardando i visi delle persone iniziai a pensare"chissà cosa fanno nella vita?"...fatalità...il caso volle che la donna seduta al mio fianco notasse una vena di perplessità nei miei occhi che fissavano le persone in piedi,vicino alle porte.
"cosa c'è?qualcosa che non va?"
Mi sentii in tremendo imbarazzo.
"no è che...pensavo"
e così,una cosa tira l'altra,finimmo a parlare della vita della giovane donna seduta al mio fianco,R.
"R. aveva avuto una vita felicissima.Una famiglia che la seguiva tantissimo,soddisfazioni in ambito scolastico e lavorativo,nonchè la fortuna di avere un marito che l'amava e se ne prendva cura come fosse il diamante più grande e splendente sulla faccia della terra.
Aveva avuto proprio tutto.
Ma,un bel giorno,rimase incinta.Notizia splendida,direi nella mia incoscienza.
Un bambino.Quello che lei aveva sempre desiderato,era finalmentegiunto nella sua vita.
Poi successe una cosa.Era al quinto mese di gravidanza,mi pare di ricordare.Una mattina,una delle tante,si diresse al supermercato per fare spese.Quel giorno le rovnò l'esistenza.Un delinquente entrò nel supermercato e cominciò a seminare terrore fra i presenti.Lei si trovava alla cassa,con il portafogli in mano,pronta per pagare la spesa.Il bastardo,figlio di puttana,iniziò ad alterarsi e a sbraitare contro la cassiera.Gesticolava in modo alquanto violento...e bastò una frazione di secondo...ad R.arrivò un pugno fortissimo,proprio al centro della pancia.
Per il dolore,o forse per la paura,svenne.
La portarono immediatamente al pronto soccorso.Lei si svegliò che aveva affianco a sè il marito ed il medico.Non sapeva perchè ma in quel momento le scese una lacrima.
Ascoltò speranzosa le parole del medico.pronunciò la frase più brutta che una madre possa mai sentire:"Il suo bambino ha subito una lesione alla testa.Non sappiamo se sopravviverà.E se lo farò,non sappiamo in che stato nascerà.
Passarono gli altri 4 mesi.
Nacque E.,il suo bambino.
Cieco ad un occhio,un braccio più piccolo di un altro,una parte del cervello lesionata.
Ebbene il figlio di R.non avrebbe mai avuto una vita serena,come quella di tutti gli altri bambini.
Passò gran parte della sua infanzia in giro per ospedali.Ma non c'era motlo da fare."
Rimasi commossa dal racconto della donna che era seduta al mio fianco.
Lei,tutte le mattine,pendeva il treno per andare a Roma,al cimitero,a fare visita al suo piccolo E.,morto a soli 3 anni.
Voleva accudirlo come avrebbe fatto se lui fosse stato in vita.Lo amava come se ancora fosse in vita.

Ero imbarazzatissima.Vedere gli occhi di quella donna così tristi ma allo stesso tempo così forti credo mi resero diversa.Sì,quell'incontro mi cambiò la vita.
è proprio vero...non c'è peggior cieco di chi non vuo vedere.E io,quella mattina,aprii i miei occhi e capii che non tutti hanno avuto la fortuna di una vita...




...C

1 commento:

  1. Bellissimo... l'ultima frase te l'appoggio troppo amore... anche x un'altro motivo k noi sappiamo bene, ti amo...

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